Claudia Grisanti, La Macchina del Tempo, n. 11 novembre 2001 pagg. 65-70, 11 novembre 2001
Nei primi anni del secolo l’uso dell’aspirina si diffonde e se ne scoprono vantaggi ed effetti collaterali
Nei primi anni del secolo l’uso dell’aspirina si diffonde e se ne scoprono vantaggi ed effetti collaterali. I primi medici a descrivere gli effetti del portentoso ritrovato sono Kurt Witthauer e Julius Wohlgemut. I loro lavori del 1899 tendono a dimostrare che effettivamente la nuova medicina ha tutti i vantaggi affermati da Dreser: sapore accettabile e pochi effetti sullo stomaco. Solo un anno dopo Witthauer scopre che l’aspirina è molto più efficace nell’abbassare la febbre del suo parente naturale, l’acido salicilico. L’effetto della sostanza sullo stomaco viene invece ignorato. Grazie ai sistemi di produzione avanzati, l’aspirina costa sempre meno: il suo uso si diffonde e qualcuno comincia a notarne gli effetti collaterali. Qualche anno più tardi è Witthauer stesso a scoprirne le magagne: suggerisce di non inghiottirla da sola, ma con un po’ di acqua zuccherata e succo di limone. La scarsa solubilità dell’aspirina nell’acqua è un bel problema. All’inizio la Bayer la vende in polvere, confezionata in sacchetti, poi crea le compresse, e l’aspirina diventa la prima medicina di largo consumo confezionata in pillole. C’è anche il vantaggio di un sostanzioso taglio ai costi. Il farmaco si diffonde ancora di più. Nel 1906 la Bayer registra il nome aspirina a livello internazionale e nel 1915 la medicina diventa disponibile senza prescrizione.