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 2001  novembre 11 Domenica calendario

Le orche intanto spingono le loro prede verso la superficie del mare: da lì, infatti, non c’è via d’uscita

Le orche intanto spingono le loro prede verso la superficie del mare: da lì, infatti, non c’è via d’uscita. Per ottenere questo scopo le orche emettono tra l’altro delle voluminose bolle d’aria che accrescono il panico del banco e lo sospingono verso l’alto. Soltanto a quel punto avrà luogo il pasto vero e proprio. Disorientate e ulteriormente indebolite da un’ampia varietà di suoni prodotti dalle balene, le aringhe rimangano alla mercé dei violenti colpi di coda di quest’ultime e muoiono a dozzine ad ogni fendente. Il numero di attaccanti che inizia a cibarsi prelevando dal gruppo dei pesci uccisi o storditi un esemplare alla volta, resta sempre inferiore a quello dei predatori che continuano incessantemente a tenere il banco sotto pressione nuotandogli intorno. Si è calcolato che ogni orca riesce a catturare con questo metodo fino a quattrocento aringhe al giorno. I piccoli apprendono questa tecnica di caccia imitando gli adulti. I carousel feeding possono protrarsi anche per tre ore. Intanto i gabbiani argentati e gli altri pesci si preoccupano di ripulire la superficie marina dai resti del banchetto lasciati dai cetacei. Qualora il banco attaccato riesca a fuggire nuotando a profondità non utilizzabili dalle balene odontocete, queste ultime abbandoneranno la caccia mettendosi alla ricerca di un altro gruppo di aringhe. I carousel feeding avvengono solitamente tra le dieci del mattino e le due del pomeriggio. I ricercatori del Tysfjord riconducono tale prassi al carattere diurno della migrazione delle aringhe o al semplice fatto che le buone condizioni di luce presenti in quelle ore delle giornate autunnali facilitino le pratiche predatorie, così come risultano favorevoli le fasi di marea montante e alta.