Paola De Carolis sul "Corriere della Sera" 24/1/2002., 24 gennaio 2002
Grande successo in Inghilterra di "Footballer’s wives", serie tivvù ispirata alle mogli dei calciatori (la prima puntata l’hanno guardata sei milioni di spettatori)
Grande successo in Inghilterra di "Footballer’s wives", serie tivvù ispirata alle mogli dei calciatori (la prima puntata l’hanno guardata sei milioni di spettatori). Le signore, bionde, belle, piuttosto svampite, indifferenti alle numerosi amanti dei consorti, si vestono di tutto punto anche per fare il tifo allo stadio. I calciatori (che giocano nell’inesistente squadra Earls Park) non possono fare a meno di due auto (una da giorno, una più sgargiante per il sabato sera), abitano in palazzi con una decina di camere, di tanto in tanto si ubriacano, tirano coca, puntano al casinò. Nei personaggi il pubblico britannico è convinto di riconoscere almeno in parte gli eroi dei suoi tabloid, ad esempio la scena del matrimonio tra Chardonnay e Kilye sarebbe molto simile alle sfarzose nozze di Victoria Adams con David Beckam. Nel film, Chardonnay, bionda e prosperosa, esce di casa tutta contenta con borsette e borsoni griffati: «Baby, ti amo. Siamo così ricchi. E’ favoloso». Victoria Adams fa notare che Chardonnay era vestita di rosa («Io non l’avrei mai fatto»), che lei e il marito hanno tanti soldi ma vivono come qualsiasi coppia («la sera guardiamo la televisione») e che comunque guardano lo sceneggiato perché li fa ridere: «Succede di tutto. C’è stato pure un seno che ha preso fuoco». Il produttore Brian Park dice che la fiction è stata realizzata dopo accurate ricerche e prende sempre spunto da qualcosa di vero: «Ad esempio so per certo che in molte società di Premier league c’è una specie di classifica delle mogli: la più bella, la più elegante, la più permissiva, eccetera». Grande successo in Inghilterra per lo sceneggiato tv Footballer’s wives (le mogli dei calciatori), una media di sei milioni di spettatori a puntata, elogi dal critico della rivista politica ”New Statesman” e dalla femminista Germaine Greer. Racconta la storia di una squadra immaginaria, l’Earls Park, tra i personaggi l’italiano Salvatore Biagi, capelli neri ingelatinati all’indietro, impeccabile abito scuro, ingaggiato con un ricchissimo contratto per prendere il posto del vecchio capitano Jason distrutto dall’età e dalla cocaina, e gli sposini Chardonnay e Kylie, ispirati alla coppia Beckham/Adams. Battute tipo «Siamo così ricchi, è favoloso!», i protagonisti hanno un’auto familiare e una più sgargiante per il sabato sera, vivono in un palazzotto con cancelloni e qualche dozzina di camere da letto, vestono alla moda, hanno una moglie trofeo da parcheggiare in casa, preferibilmente modella e che sappia tacere quando lui va ad ubriacarsi con i compagni di squadra. Posh Spice: «Non mi riconosco per niente, io e David guardiamo lo sceneggiato, ma solo perché ci fa ridere: non ha nulla a che fare con le nostre vite. Io Chardonnay? Per carità, io non metterei mai un vestito rosa!!! ».(mandato da Parrini)