www.lescienze.it del 11/12/01., 29 gennaio 2002
Lawrence Hardie, docente della The Johns Hopkins University, analizzando microscopiche goccioline di acqua intrappolate in varie epoche in alcuni cristalli di sale, ha stabilito che la composizione chimica degli oceani terrestri ha subito molti cambiamenti negli ultimi 500 milioni di anni: «Non stiamo parlando di cambiamenti giganteschi ma comunque abbastanza significativi, almeno per la presenza di alcune sostanze come ad esempio il calcio»
Lawrence Hardie, docente della The Johns Hopkins University, analizzando microscopiche goccioline di acqua intrappolate in varie epoche in alcuni cristalli di sale, ha stabilito che la composizione chimica degli oceani terrestri ha subito molti cambiamenti negli ultimi 500 milioni di anni: «Non stiamo parlando di cambiamenti giganteschi ma comunque abbastanza significativi, almeno per la presenza di alcune sostanze come ad esempio il calcio». La teoria di Hardie (proposta nel 1984, pubblicata la prima volta nel 1990, ma molto discussa) potrebbe spiegare le origini delle bianche scogliere di Dover e di altri giganteschi depositi di gesso nel mondo. I geologi sanno già che questi depositi si sono formati con l’accumulo di scheletri di microscopici animali marini, ma non hanno mai saputo spiegare come mai in passato essi fossero tanto abbondanti.