Le scienze.it, 18.12.2001, 30 gennaio 2002
Un gruppo di ricercatori del Brookhaven National Laboratory ha scoperto che alcuni materiali, sottoposti a pressione, anziché contrarsi si espandono
Un gruppo di ricercatori del Brookhaven National Laboratory ha scoperto che alcuni materiali, sottoposti a pressione, anziché contrarsi si espandono. Si tratta di materiali che appartengono al gruppo delle zeoliti, costituite da alluminio, silicio e ossigeno,con una complicata struttura tridimensionale piena di minuscoli pori. Le zeoliti vengono già usate d’abitudine come filtri, adesso però è stato scoperto Già in passato si pensava che le zeoliti, normalmente usate come filtri, avessero proprietà, ma ora è stata individuata una zeolite particolare in grado di assorbire sotto pressione una quantità doppia di acqua. Grazie ad analisi diffrattometriche è stato possibile studiare la struttura molecolare della zeolite, spiegandone così le strane proprietà. Negli esperimenti il materiale è stato sottoposto a pressioni fino a 50.000 atmosfere in una pressa di diamante riempita di acqua. A pressioni fino a 8000 atmosfere la zeolite si è semplicemente compressa, come la maggior parte dei materiali, ma per pressioni più alte ha invece iniziato a espandersi nuovamente. Gli scienziati, in un articolo pubblicato sul "Journal of the American Chemical Society", hanno spiegato che queste sostanze potrebbero essere utilizzate come spugne molecolari, per assorbire inquinanti chimici o anche scorie radioattive. L’idea, secondo Thomas Vogt, è che si possa spingere un fluido in minuscoli pori di un materiale solido facendone crescere il volume. Il guadagno di volume permetterebbe quindi l’ingresso nei pori di molecole più grandi, che rimarrebbero intrappolate all’interno una volta ridotta la pressione. Uno di questi materiali è stato descritto in un articolo pubblicato