ansa del 24/01/02., 30 gennaio 2002
Allison Harvey e Suzanna Payne, ricercatrici dell’Università britannica di Oxford, hanno rivelato in un articolo sulla rivista New Scientist che lo stratagemma di contare le pecore per sconfiggere l’insonnia è del tutto inutile: «Dal nostro studio è emerso che non è un’occupazione abbastanza impegnativa per il cervello, che di fronte alla monotonia delle pecore che saltano cede al richiamo, ben più forte, delle preoccupazioni giornaliere
Allison Harvey e Suzanna Payne, ricercatrici dell’Università britannica di Oxford, hanno rivelato in un articolo sulla rivista New Scientist che lo stratagemma di contare le pecore per sconfiggere l’insonnia è del tutto inutile: «Dal nostro studio è emerso che non è un’occupazione abbastanza impegnativa per il cervello, che di fronte alla monotonia delle pecore che saltano cede al richiamo, ben più forte, delle preoccupazioni giornaliere. E così il soggetto rimane inesorabilmente sveglio». La ricerca è stata effettuata monitorando i dati di 50 volontari, divisi in 3 gruppi. A ogni gruppo è stato chiesto di occupare il cervello con 3 attività diverse: tutti i volontari ai quali era stato detto di contare le pecore si sono addormentati più tardi degli altri, anche di quelli che non hanno sperimentato alcuna tecnica per prender sonno. Le due ricercatrici hanno anche scoperto un metodo che invece funziona, pensare alla vacanza perfetta, possibilmente su una spiaggia deserta o comunque vicino all’acqua del mare o di una cascata: «I volontari che hanno immaginato questa scena si sono addormentati ben 20 minuti prima del solito. Sembra che la chiave sia il rumore dell’acqua: per il cervello è molto più interessante del solito quadrupede».