Ton Dekker - Jurien van der Kooi - Theo Meder, "Dizionario delle fiabe e delle favole", Bruno Mondadori, 31 gennaio 2002
Convitato di pietra. Un ricco signore, che non rispetta né Dio né i comandamenti, dà una grande festa
Convitato di pietra. Un ricco signore, che non rispetta né Dio né i comandamenti, dà una grande festa. Prima di sedersi a tavola coi suoi ospiti per la cena, va a fare con loro un giro al cimitero. Come abitudine, si prende gioco delle cose sacre. Dà un calcio a un teschio, esclamando: ”Se veramente c’è vita dopo la morte, invito questa vecchia carcassa al nostro banchetto”. Durante la cena, qualcuno bussa alla porta. Il servo va ad aprire e torna annunciando uno scheletro che chiede di parlare col padrone. Il padrone lo fa entrare per sentirsi raccontare dell’aldilà. Lo scheletro, in realtà, è suo padre e gli dice di esser finito all’inferno perché, come lui, non credeva alla vita dopo la morte. All’inferno torna portandosi l’anima del figlio. Fiaba registrata col titolo The offended skull (=Il teschio oltraggiato). S’incontra anche in Africa settentrionale e in Cina. Nel XVIII secolo compare nel ”Don Giovanni” di Mozart, dove il protagonista è un donnaiolo impenitente che invita a cena la statua di un uomo da lui ucciso in duello dopo averne disonorato la figlia. Mozart si ispira alla pièce teatrale El Burlador de Sevillia y convidado de piedra di Tirso da Molina, il quale forse fuse la leggenda del teschio oltraggiato e una vicenda storica avvenuta a Siviglia.