Enzo Bettiza, "La cavalcata del secolo", Mondadori, 31 gennaio 2002
Sarajevo 1914 e le rivoltellate di Princip contro l’arciduca. Hitler e la notte dei lunghi coltelli
Sarajevo 1914 e le rivoltellate di Princip contro l’arciduca. Hitler e la notte dei lunghi coltelli. Tito che libera la Jugoslavia dai nazisti. La Vienna postbellica sconvolta e inquietante. De Chirico, Saba, Piovene, Lampedusa, l’Italia che rinasce, Buzzati. La morte di Stalin. Il 1968 a Parigi, Berlino, Praga. Le vicende del ”Corriere” di Ottone e Montanelli. Il funerale di Tito. Ceausescu e la caduta del muro di Berlino. Di nuovo la Jugoslavia e le pulizie etniche. Eventi mai elencati pedantemente, come nei manuali, ma solo sfiorati e spiegati sullo sfondo delle vicende personali. Una cavalcata, appunto, attraverso un secolo. Enzo Bettiza nasce a Spalato, in una famiglia della ricca borghesia italiana. La madre è serba. Dopo la guerra, la famiglia emigra a Bari e perde tutto. Il giovane Enzo gira l’Italia ridotta in macerie, fa mille lavori; poi, grazie, al suo romanzo d’esordio, La campagna elettorale, ottiene un posto a ”Epoca”. Su segnalazione di Piovene, passa alla ”Stampa”, corrispondente prima da Vienna e poi da Mosca. Il direttore del ”Corriere”, Alfio Russo, mette gli occhi su di lui e ne fa uno degli inviati speciali più apprezzati. Posto d’onore nel giornalismo italiano, per acume analitico e bellezza della scrittura. Tra i suoi libri, Esilio.