Michel Foucault, Storia della follia nell’età classica, Bur, 1 febbraio 2002
Storia della follia nell’età classica, edito da Gallimard nel 1972, è non soltanto una profonda analisi storica di come siano sorte la segregazione e la repressione dei pazzi nei manicomi ma anche un raffinato studio umanistico-letterario
Storia della follia nell’età classica, edito da Gallimard nel 1972, è non soltanto una profonda analisi storica di come siano sorte la segregazione e la repressione dei pazzi nei manicomi ma anche un raffinato studio umanistico-letterario. Foucault costruisce la fenomenologia della follia nella fase cruciale di trapasso dal tardo medioevo ai prodromi della rivoluzione industriale. Nell’età medioevale infatti il folle, pur incarnando devianza e trasgressione, era nondimeno ammesso nella comunità civile, sia pure ai margini di essa. Ma col declino del medioevo i pazzi cominciano a essere rimossi dalla comunità dei savi che producono. Da questo momento la follia viene criminalizzata, segregata e internata nei manicomi. Nato a Poitiers nel 1926 e morto a Parigi nel 1984, Michel Foucault è stato uno dei grandi protagonisti della cultura europea della seconda metà del secolo. Tra le sue opere: Le parole e le cose (1966), Nascita della clinica (1969), L’archeologia del sapere (1969), Sorvegliare e punire (1976), Io, Pierre Rivière (1976), Microfisica del potere (1977), e infine due saggi dedicati alla storia della sessualità: La volontà di sapere e L’uso dei piaceri. Michel Foucault, ”Storia della follia nell’età classica”, Bur