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 2002  febbraio 04 Lunedì calendario

Lorenzi Samuele, di anni 3. Riccioluto, figlio di Franzoni Anna Maria, di anni 31, casalinga, e di Lorenzi Stefano, di anni 33, elettricista, un fratello, Davide, di anni 6

Lorenzi Samuele, di anni 3. Riccioluto, figlio di Franzoni Anna Maria, di anni 31, casalinga, e di Lorenzi Stefano, di anni 33, elettricista, un fratello, Davide, di anni 6. I genitori, originari della provincia di Bologna, s’erano conosciuti a Cogne, Aosta, dov’erano soliti passare le vacanze. Nel 1993, sposi, s’erano trasferiti lì e avevano costruito da soli uno chalet. Integrati in paese, assidui in chiesa, amanti della compagnia, martedì sera avevano invitato a cena due amici e gustato con loro un ciambellone che la Franzone, pur debole per via dei frequenti collassi da pressione bassa, aveva preparato con l’aiuto del figlio piccolo. Intorno alle 6 e 30 della mattina dopo la donna chiamò il 118, per via di «dolori in tutto il corpo e mal di testa». Le mandarono il medico del paese, specialista in psichiatria, che andò via dicendo che ”non era niente di grave”. Poco dopo le 7 il Lorenzi uscì per recarsi al lavoro (34 chilometri in macchina fino alle centrali elettriche di Inrod). La Franzone svegliò e vestì Davide, spostò nel proprio letto Samuele perché era nervoso e piagnucolava. Uscì di casa col figlio più grande, percorse i 250 metri che la separavano dalla statale: il pullman della scuola arrivò puntuale alle 8 e 20. Aiutò il figlio a salire e tornò indietro tranquilla, il bavero alzato e le mani in tasca. Entrò in camera da letto alle 8 e 28: sangue su tende, pareti, soffitto; Samuele, agonizzante sul materasso anch’esso inzuppato, completamente coperto da un piumone. L’autopsia stabilì ch’era stato colpito per venti volte, per lo più sulla testa, con una roncola da innesti: mortali i primi due fendenti. In una villetta a due piani in legno e pietra, tegole d’ardesia, altalena in giardino, in cima a Montroz, frazione di Cogne, tranquilla cittadina di 1480 abitanti, 70 chilometri per lo sci di fondo, nota per i pizzi a tombolo e gli scultori del legno, Aosta.