Mario De Micheli, "L’arte sotto le dittature", Feltrinelli, 4 febbraio 2002
Deformofobia. Dapprima amato dai futuristi e da quanti provavano un’ansia di cambiamento, da tutti i modernisti insomma, una volta salito al potere il fascismo s’irrigidì nei fasti autocelebrativi dell’arte di regime e non approvava tutte le espressioni pittoriche stravaganti
Deformofobia. Dapprima amato dai futuristi e da quanti provavano un’ansia di cambiamento, da tutti i modernisti insomma, una volta salito al potere il fascismo s’irrigidì nei fasti autocelebrativi dell’arte di regime e non approvava tutte le espressioni pittoriche stravaganti. Bisognava evitare il deforme, il pessimismo, il simbolismo incorporeo eccetera eccetera. Tuttavia, a differenza che in Urss, chi non si allineava non era perseguitato, poteva continuare, più o meno nell’ombra.