Mariarosa Mancuso sul Corriere della Sera del 29/01/02 a pagina 33., 29 gennaio 2002
Giuseppe Conte, 56 anni, ligure, poeta e romanziere. Scrive sempre chiuso in una delle sue due case, a Porto Maurizio o a Nizza
Giuseppe Conte, 56 anni, ligure, poeta e romanziere. Scrive sempre chiuso in una delle sue due case, a Porto Maurizio o a Nizza. Nello studio (dove a nessuno è permesso entrare), due tavoli, una cyclette, accanto al computer una statua di Shiva in legno di sandalo, una clessidra, libri e carte dappertutto. Lavora 12-14 ore al giorno, a partire dalle otto del mattino («appena sveglio»), non si lava, indossa gli stessi vestiti per una settimana. Quando è a Porto Maurizio, la sera si fa cucinare un pasto caldo dalla moglie. Se è a Nizza manda giù caffè e barrette di cioccolato (di tanto in tanto qualche bicchiere di vino rosso). I suoi libri sono tradotti in Francia, Russia, Stati Uniti. L’ultimo romanzo, "Il terzo ufficiale", ha deciso di scriverlo nel 1994: «A Nantes cenavo da solo in una brasserie. Avevo appena scoperto che la città era stata nel ’700 uno dei principali porti europei da cui partivano le navi per la tratta degli schiavi. Scrissi subito quindici righe di trama». In seguito, due anni di letture, volumi francesi e inglesi, fonti di prima mano. Nel 2000 ha cominciato la prima stesura: nove mesi di tempo per quella in terza persona, altri due per quella definitiva in prima persona. Poi le correzioni sullo schermo del computer: «Cancello pagine e pagine, senza rimpianti».