Vasilij Mitrokhin, Cristopher Andrew, "LíArchivio Mitrokhin", Rizzoli, 1999, 5 febbraio 2002
Enigma. Nel ’28, il faccendiere svizzero Giovanni de Ry si presenta all’ambasciata sovietica di Parigi
Enigma. Nel ’28, il faccendiere svizzero Giovanni de Ry si presenta all’ambasciata sovietica di Parigi. Ha con sé una valigetta contenente i cifrari dei codici segreti italiani. Vuole in cambio 200 mila franchi. Un agente la prende, sparisce nel retro, fa fotografare i documenti dalla moglie e riconsegna la valigetta a de Ry ordinandogli di andarsene. "Altrimenti chiamo la polizia". Stalin loda questo raggiro ma poi ordina di mettersi in contatto con de Ry. Lo fa Bistroletov, presentandosi come aristocratico ungherese al soldo dei giapponesi. De Ry fornisce altri codici insieme a notizie pittoresche (come quella secondo cui Galeazzo Ciano, genero di Mussolini, aveva messo in piedi un commercio di cifrari). Attraverso de Ry viene reclutato Hans Schimdt, impiegato tedesco indebitato fino al collo a causa della sua passione per le donne, che con le sue informazioni avrebbe portato a svelare ”Enigma”, il codice segreto nazista, durante la seconda guerra mondiale (forse la più importante operazione di spionaggio del secolo).