Vasilij Mitrokhin, Cristopher Andrew, "LíArchivio Mitrokhin", Rizzoli, 1999, 5 febbraio 2002
Esecuzioni. Le esecuzioni di esuli e oppositori furono centinaia. Lev Trockij, rifugiato in Messico, fu massacrato con una piccozza da ghiaccio da Ramon Mercader, un agente che si introdusse nella sua villa fingendosi giornalista belga
Esecuzioni. Le esecuzioni di esuli e oppositori furono centinaia. Lev Trockij, rifugiato in Messico, fu massacrato con una piccozza da ghiaccio da Ramon Mercader, un agente che si introdusse nella sua villa fingendosi giornalista belga. L’operazione era stata organizzata da Iosif Grigulevic. All’inizio degli anni Cinquanta, Grigulevic era a Belgrado, come diplomatico del Costa Rica. In quel periodo, Tito, dissociandosi da Stalin, era nel mirino del Kgb. Grigulevic si offrì di farlo fuori indicando tre possibili strategie: ottenere udienza e spruzzargli una dose letale di virus della polmonite (Grigulevic avrebbe prima assunto un antidoto); sparargli durante una cena di gala e fuggire tra i gas lacrimogeni; donargli alcuni gioielli in una custodia che all’apertura avrebbe emesso un vapore velenoso. Alla morte di Stalin, il piano venne sospeso.