Herman Melville, "Moby Dick", Edizioni Adelphi, 5 febbraio 2002
Squartamento. Con le vanghe viene praticato un foro nel corpo dell’animale, sopra la più vicina delle due pinne laterali
Squartamento. Con le vanghe viene praticato un foro nel corpo dell’animale, sopra la più vicina delle due pinne laterali. Lì si passa il gancio da grasso, collegato a paranchi e bozzelli issati alla coffa di maestro e assicurati alla testa d’albero, che è il punto di massima resistenza sopra la coperta. Il grasso viene staccato dal corpo come si stacca la buccia dell’arancia: a spirale; lo sforzo per sollevare la carcassa dall’acqua la fa girare su se stessa e ciascuno strattone dell’argano strappa uniformemente il grasso lungo una linea chiamata sciarpa, tagliata dalle vanghe. Quando la bestia è issata, un ramponiere pratica un foro nella parte inferiore della massa oscillante e la assicura a un secondo paranco. A mano a mano che viene tagliato, il grasso, in grandi falde dette ”coperte da letto”, scivola per un boccaporto sotto coperta, nella ”camera del grasso”. In un grande capodoglio, il grasso può fornire un peso di 100 botti d’olio, circa 10 tonnellate.