Naomi Klein, ìNo Logoî, Baldini&Castoldi Pagine 454 Lire 32 mila, 6 febbraio 2002
L’immagine è zero. Visto il successo del culture jamming, molte aziende hanno impostato la propria pubblicità sfruttandone gli stessi principi
L’immagine è zero. Visto il successo del culture jamming, molte aziende hanno impostato la propria pubblicità sfruttandone gli stessi principi. Esempi: la campagna Nike che nel 1997 utilizzava lo slogan ”Non sono/un mercato-bersaglio/sono un atleta"; quella della Sprite ”L’immagine è zero” (un giovane di colore racconta di essere stato succube delle pubblicità su bibite che lo avrebbero fatto diventare un atleta migliore, finché non ha capito che ”l’immagine è zero”), che ha fatto aumentare le vendite del 35 per cento. La Diesel jeans ha fatto propria l’idea del culture jamming di metter vicine immagini contrastanti per mostrare le ingiustizie della globalizzazione (per esempio, il cartellone della Malboro che campeggia sulle macerie di Beirut). E’ nata così la campagna pubblicitaria della ”Brand O”: cartelloni raffiguranti una bionda slanciata sulla fiancata di un autobus coreano affollato di lavoratori emaciati, oppure un uomo asiatico raggomitolato sotto un cartone e sopra di lui un altro cartellone con l’immagine di Ken e Barbie vestiti ”Brand O”. In quattro anni la Diesel ha aumentato le vendite negli Usa da 2 a 23 milioni di dollari.