Adriano Sofri su La Repubblica del 06/02/02 a pagina 1 e 17., 6 febbraio 2002
Ezra Pound: per tre settimane di reclusione, tredici anni di manicomio Ezra Pound, poeta, americano, imprigionato dagli americani nel 1945 a Coltano (Pisa) con l’accusa di alto tradimento (aveva tenuto trasmissioni di propaganda antiamericana dalla radio fascista)
Ezra Pound: per tre settimane di reclusione, tredici anni di manicomio Ezra Pound, poeta, americano, imprigionato dagli americani nel 1945 a Coltano (Pisa) con l’accusa di alto tradimento (aveva tenuto trasmissioni di propaganda antiamericana dalla radio fascista). Nella prigione, oltre agli altri detenuti, venivano rinchiusi i cosiddetti ”incorreggibili”, confinati in gabbie all’aperto (dette "celle della morte") di un metro e ottanta per due. La cella di Pound, fondo in calcestruzzo, sbarre d’acciaio, rete spinata e tetto di ferro, gli consentiva di fare "solo un passo e mezzo". Dormiva su una brandina di ferro, quattro copertine sul viso (le sentinelle di turno lo illuminavano tutta la notte con un faretto). Non poteva uscire dalla gabbia, parlare con altri detenuti (’incorreggibili” compresi), leggere libri che non fossero religiosi. Suoi unici svaghi, un testo di Confucio e la meditazione. Dopo tre settimane di reclusione, occhi sbarrati e sopracciglia alzate, iniziò ad avere attacchi di claustrofobia, amnesia, panico, isteria. Fu trasferito poco dopo in un manicomio di Washington dove rimase per oltre tredici anni.