Daria Galateria, ìScritti galeotti. Letterati in carcereî, Rai-Eri., 6 febbraio 2002
Il passatempo di Dostoevskij in carcere: esasperare i commissari che lo interrogavano Fëdor Dostoevskij fu arrestato alle cinque di mattina del 22 aprile 1849, insieme ad altri "sovversivi"
Il passatempo di Dostoevskij in carcere: esasperare i commissari che lo interrogavano Fëdor Dostoevskij fu arrestato alle cinque di mattina del 22 aprile 1849, insieme ad altri "sovversivi". I prigionieri, sistemati nella fortezza di Pietro e Paolo (dove Pietro il Grande, nel Settecento, aveva fatto torturare a morte il figlio), infagottati in tela di sacco, mantenuti a zuppa di cavoli, senza ricevere posta né visite, iniziarono ad avere delle visioni: Petrasèvskij sentiva sussurri dagli angoli della cella e colpi ai muri; Dostoevskij era convinto che, in certe notti, la cella "ballasse come una nave". Suo unico svago, gli interrogatori: "Era così furbo che a perdere la testa erano i commissari. Una volta un generale rovesciò innervosito la sedia e lasciò la stanza esclamando: ”Non voglio vederlo mai più!”".