Stefan Sweig, ìMaria Antoniettaî, Mondadori., 6 febbraio 2002
Maria Antonietta, sola in prigione col "fedele cagnolino", non poteva nemmmeno pronunciare il nome dei suoi figli La ”Conciergerie”, carcere in cui fu imprigionata Maria Antonietta, edificio antichissimo, massiccio, porte corazzate, inferriate alle finestre, sentinelle in ogni corridoio, gendarmi dappertutto
Maria Antonietta, sola in prigione col "fedele cagnolino", non poteva nemmmeno pronunciare il nome dei suoi figli La ”Conciergerie”, carcere in cui fu imprigionata Maria Antonietta, edificio antichissimo, massiccio, porte corazzate, inferriate alle finestre, sentinelle in ogni corridoio, gendarmi dappertutto. Nella cella della regina, branda di ferro, due materassi, due sedie impagliate, cuscino, coperta lacera, catinella, vecchio tappeto arrotolato e appoggiato sopra una parete umida. Durante la prigionia, le era vietato comunicare con altri detenuti, scrivere lettere e pronunciare il nome dei suoi figli. Sua unica compagnia, il "fedele cagnolino".