Claudio gatti su Il-Sole 24 Ore del 05/02/02 a pagina 7., 5 febbraio 2002
Sulla base dei risultati dei primi tre trimestri, nel 2001 le vendite delle sigarette della Philip Morris podurranno un utile di oltre 5,4 miliardi di dollari (2,6% in più del 2000)
Sulla base dei risultati dei primi tre trimestri, nel 2001 le vendite delle sigarette della Philip Morris podurranno un utile di oltre 5,4 miliardi di dollari (2,6% in più del 2000). Un terzo delle esportazioni di sigarette appartiene alla categoria "esentasse" e ha un valore economico di quasi due miliardi di dollari all’anno. Nei documenti delle multinazionali, la categoria è indicata con le voci "duty free", "duty not paid", transit", "general trade" o "mercato parallelo" (per alcuni investigatori si tratta di contrabbando). La Philip Morris fa sapere che non ha alcun rapporto con il contrabbando, e che non si ritiene responsabile della fine che fanno i suoi prodotti una volta venduti agli intermediari. David Sweanor, avvocato canadese, impegnato da 15 anni a combattere le multinazionali del fumo: «Sarebbe un’argomentazione valida se a essere stornato sul mercato parallelo fosse l’uno o il due per cento della merce, ma qui si parla del 30 per cento. Una percentuale che non ha equivalenti in alcun altro settore, e che non si può perdere per strada senza che i produttori ne sappiano nulla».