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 2002  febbraio 19 Martedì calendario

CECCHI PAONE Alessandro Roma 16 settembre 1961. Conduttore tv • «Presentatore perbene. Quando era ancora più giovane di quanto sembri ora, era un giovane, perbene, del perbenissimo Partito repubblicano, cucciolo del grande Giovanni Spadolini

CECCHI PAONE Alessandro Roma 16 settembre 1961. Conduttore tv • «Presentatore perbene. Quando era ancora più giovane di quanto sembri ora, era un giovane, perbene, del perbenissimo Partito repubblicano, cucciolo del grande Giovanni Spadolini. Tanto perbene l’Alessandro da dare ai cugini liberali la sensazione, e il brivido, di vivere, invece, da filibustieri. La vera politica, però, l’ha conosciuta nei pre-salotti, nei kinderheim dell’intellighenzia pariolina. Con le conoscenze giuste è arrivato alla Retequattro di Rizzoli. L’acquisto della rete da parte di Berlusconi lo ha portato, a sorpresa, tra i dipendenti del Cavaliere, ma in redazioni perbene, come quella affidata negli anni Ottanta ad Arrigo Levi. Nel 1992 la nascita del Tg5 lo sorprende alla guida di Canale 5 News, microtestata d’informazione, che assomigliava alle edizioni dei telegiornali nei giorni di sciopero. Per restare al telegiornale pretendeva un posto alla sua altezza. Andò via, e cominciò una serie di ondeggiamenti tra Rai e Fininvest, portandosi appresso un programma fatto apposta per lui, una specie di rivisitazione di cronache italiane. Ha condotto per anni Donna sotto le stelle, da Piazza di Spagna, quando lui ha perso interesse per il genere la conduzione è stata data ad altri. [...] Porta le bretelle e tanti amici perbene» (Pietrangelo Buttafuoco, ”Dizionario dei nuovi italiani illustri e meschini”, 10/10/1998) • Nel 2004 candidato alle europee per Forza Italia: «L’uomo della Macchina del tempo [...] alle elementari, già fonda due testate; a dieci anni, è iscritto al WWF; a 16, debutta come conduttore di un tg per ragazzi in bianco e nero; nell’83, vince il concorso dei volti nuovi. E poi il Tg2, il trasloco al Biscione, le polemiche con gli Angela padre e figlio (’Non hanno il monopolio, la scienza non si trasmette per via nepotista da padre in figlio”), La macchina del tempo contro Quark, Rai contro Mediaset. Lavoro, lavoro: l’editoria, le reti tematiche, una società multimediale tutta sua, anche una cattedra di tecnica del documentario all’Università Bicocca di Milano. [...] Poca vita privata: si era sposato nel ’93 vestito di lino bianco, un Panama in testa, ha divorziato, sette anni dopo, d’inverno, stretto in un cappotto. Le signore lo adorano, giura lui. Sono il suo target: ”Da un sondaggio Abacus, risulto il più gradito dopo Lino Banfi e Tom Cruise, fascia femminile dai 14 ai 34”. Qualcosa di vero c’è. [...] ”Laico, libertario”, si definisce. Nato politicamente con Spadolini, amico dei cosiddetti liberal di Forza Italia, Martino, Biondi, Costa. Viene spontanea la domanda: ma lei che cosa ci fa in Forza Italia con queste idee? ”Sì, lo so, il partito era meglio nel ’94, però è un gran contenitore...”» (Alessandra Longo, ”la Repubblica” 25/5/2004). Ha fatto discutere il suo outing durante la campagna elettorale: «’Ho talmente bisogno di una donna o di un ragazzo che se lo trovassi me lo porterei subito in campagna elettorale mano nella mano”, ha detto rivendicando la propria ”omoaffettività” in una intervista a ”Vanity Fair” [...] Tanto per chiarire, spiega le tappe della sua educazione sentimentale: ”Sono rimasto fermo sull’eterosessualità per un po’. Forse dai 35 anni, sono andato su e giù nello spazio che sta tra eterosessualità e bisessualità. Ho avuto grandissimi amori con donne che mi hanno migliorato la vita. Uno è stato con la mia ex moglie Cristina. Se dovessi trovare un altro rapporto che mi dà questa intensità, non avrei problemi a presentarmi a cena o alla prima della Scala con un uomo [...] Ho la sindrome di Alessandro Magno. Che era un uomo virile, un guerriero forte, che ha amato molte donne e ha avuto una grande passione per sua moglie Rossane. Però, in certi momenti, la guerra soprattutto, il viaggio, le grandi tenzoni, aveva bisogno di avere intorno a sé, più che Rossane, gli amici di infanzia, quelli che diventeranno i suoi generali. In particolare Efestione. Con loro viveva una dimensione affettiva tutta maschile. Io, che conosco l’omoafettività, in battaglia sento il bisogno di avere il mio compagno d´armi come Achille con Patroclo”» (Giovanna Casadio, ”la Repubblica” 3/6/2004). «A casa mia c’era un grande Atlante. Mio padre un giorno lo aprì e lo trovò tutto segnato da freccette appiccicate con la colla: avevo seguito sulle carte geografiche il percorso della spedizione di Alessandro Magno» (’Corriere della Sera” 13/1/2001).