Varie, 21 febbraio 2002
CROZZA
CROZZA Maurizio Genova 5 dicembre 1959. Attore • «Diciamolo: bisogna essergli grati. Nel piccolo mondo della tv dove un astioso bisticcio Ricci-Bonolis diventa evento solenne, lui ci riporta ai piaceri dimenticati di quel meraviglioso gioco che è l’ironia. Questo eroe è un giovanottone genovese [...] doriano, non bello ma seducente, implacabile e sorridente satirista. In tanti anni di serio lavoro d’attore e in pochi ma temerari di tv - Avanzi, Tunnel, Mai dire gol dal ’98, Quelli che il calcio e La grande notte dal 2001 a oggi - è stata una delle più belle scoperte comiche e i suoi personaggi, invenzioni più che imitazioni, sono ormai piccoli cult di satira: Cannavò, Sacchi, Serse Cosmi, Altafini, Pavarotti fino a Apicella, Marzullo e il geniale Frankie Minchia, un ”Tony Renis più avanti”, che su RaiDue di questi tempi ha avuto la faccia tosta di dire: ”Come si fa a criticare uno che al governo lavora per la famiglia. La sua”.[...] Della sua bravura si sono accorti in tanti e finalmente anche qualche dirigente Rai [...] Teatro Archivolto, il gruppo che aveva fondato nell’84 con Giorgio Gallione, suo regista di oggi, e dove nel ’90 erano nati i Broncoviz, Crozza-Dighero-Cesena-Pirovano-Gallione e sua moglie Carla Signoris, la radiosa annunciatrice cotonata di La grande notte (’Progetti insieme? Forse altri due figlic”, scherza lui) [...] ”Ho la tecnica del ’tupamaro’. Sto nella boscaglia, in un angolo, esco, tiro la mia raffica e torno nella boscaglia. la tattica della guerriglia”» (Anna Bandettini, ”la Repubblica” 23/1/2004). «A consacrarlo una volta per tutte ci ha pensato Sanremo. In un orario di quelli da cadere addormentati sul divano, al Dopofestival, lui teneva allegramente svegli i telespettatori con la faccia truccata da Pavarotti e un acido tormentone ”se non c’è sofferenza non c’è beneficenza”.Ma Maurizio Crozza la sua bella fetta di fan, se l’era già acchiappata. Ieri a Mai dire gol, oggi a Quelli che il calcio ma sempre con la sua faccia di bronzo: che sia lo sfottò di Sacchi o le insensatezze di Scoglio, il delirio di Carmelo il muratore o le stupidaggini di Alan Friedman, l’insuperabile Cannavò o il freschissimo Josè Altafini inventato domenica scorsa. Personaggi ormai di culto, prova che l’arte di imitare per diventare sublime e di successo deve inventare, essere originale. [...] Un lungo passato teatrale in un gruppo di fama, i Broncoviz dove ha anche conosciuto la moglie, l’attrice Carla Signoris (al cinema con Quore), è in questo momento il comico che tutti vorrebbero: editori, produttori di film, reti tv e perfino discografici (’una certa preparazione vocale ce l’ho”). [...] ”Io non mi sento imitatore. Tra me e Verdone che fa uno dei suoi personaggi, o Albanese che fa Frengo non ci vedo differenza. Io interpreto, più che imitare. [...] Consumo più mastice io di quelli che mettono gli infissi» (Anna Bandettini, ”la Repubblica” 19/3/2002). «Mio padre voleva che diventassi calciatore. Dagli 8 ai 15 anni ho giocato nella Samp, al pomeriggio mi toccava il calcio, alla sera ginnastica artistica, la domenica mi allenavo per i 1.500 metri. Avevo sempre la bronchite» (Cristina Caccia, ”La Stampa” 16/9/2002). Sposato con l’attrice Carla Signoris: «Ci siamo conosciuti al liceo, appena l’ho vista mi sono detto: ”Mamma mia che antipatica questa”.Poi, a 23 anni, il primo bacio: recitavamo tutti e due il teatro ”serio” in tourneée con Lina Volonghi e Ferrucci De Ceresa. Poi una pausa per rispettivi fidanzati storici. Ci siamo ripresi nell’88, ci siamo sposati nel 1992 [...] Sarei perduto senza di lei: mia moglie è la persona più simpatica del mondo» (Cristina Caccia, ”La Stampa” 16/9/2002).