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 2002  febbraio 21 Giovedì calendario

CRUZ Penelope Madrid (Spagna) 28 aprile 1974. Attrice. Oscar come attrice non protagonista per Vicky Cristina Barcelona (2008), nomination come protagonista per Volver (2006), nomination ai Golden Globe per entrambi i film • «La nuova ”femme fatale” mediterranea di Hollywood» (Giovanna Grassi, ”Corriere della Sera” 28/10/2001)

CRUZ Penelope Madrid (Spagna) 28 aprile 1974. Attrice. Oscar come attrice non protagonista per Vicky Cristina Barcelona (2008), nomination come protagonista per Volver (2006), nomination ai Golden Globe per entrambi i film • «La nuova ”femme fatale” mediterranea di Hollywood» (Giovanna Grassi, ”Corriere della Sera” 28/10/2001). «Alzi la mano chi non sa chi è Penelope Cruz. Vediamo. Mito erotico nazionale a 17 anni grazie a Prosciutto, Prosciutto (Jamón, Jamón) e a un personaggio dai seni gastronomici che forse non scompariranno mai dal primo paragrafo del suo curriculum. Attrice popolare, anche se non necessariamente apprezzata come interprete, la sua fama si consolida con La niña dei tuoi sogni. Era il 1988 e Penelope diventò la fidanzata ideale di Spagna. Le cose andavano bene. Partecipò a Tutto su mia madre e rispose alla chiamata americana. Accettò i soldi di Hollywood e passò da bella e affascinante ad attraente e ambiziosa. Negli Stati Uniti non sfondò né al botteghino né con i critici, ma si difese. Poi la si vide a braccetto con l’attore più famoso del mondo, Tom Cruise, un uomo così puro da destare continuamente sospetti. [...]» (’L’Espresso” 4/11/2004). «Sono una ragazza che sognava di diventare una ballerina e che ha conquistato tanto, cercando di restare se stessa [...] Non sono ambiziosa, ma ho sempre voluto diventare una brava attrice. Ho interpretato a Hollywood film con divi che prima mi facevano ”sognare’: Johnny Depp ”matto’ e geniale, Nicholas Cage perfezionista nella vita e sul set, Matt Damon, uno dei miei migliori e più intelligenti amici, e Tom. Ma sono altre le cose di cui sono orgogliosa. [...] Il lavoro del quale sono più fiera è proprio il documentario sulla associazione legata all’Unicef, la Sabera Foundation of Calcutta, con base in Spagna, per i bambini poveri. Racconto nel documentario ciò che ho visto e sofferto in un impegno per il quale adesso mi batto anche a Hollywood, accanto a Tom e al mio amico Banderas. [...] Tom è importante per me al di là della sua notorietà e lo stimo come persona, attore e magnifico padre. [...] Il mio primo provino a Hollywood, con Keanu Reeves, andò male, e Pedro mi consolò: ”Così resti in Spagna, la terra che più ti si addice”.Non mi aspettavo altro dopo quel ”no”» «Io lavoro nello spettacolo da quando sono ragazzina, sono abituata a frequentare attori. Sono attratta a questo tipo di vita: sono una zingara, viaggio sempre, e solo un altro attore può capire quello che fai e come sei. [...] Sono sempre stata curiosa, anche a livello spirituale. Sono di estrazione cattolica, ma ho scoperto il buddismo, che mi ha aiutato molto perché mi ha dato una grande pace interiore. Credo fortemente nella tolleranza e nella compassione, ed è per questo che mi sento così vicina all’opera di Madre Teresa, che ebbi il privilegio di incontrare anni fa in India. Sto facendo un documentario su di lei» (Silvia Bizio, ”la Repubblica” 26/11/2003). «Attrice spagnola da esportazione, dopo essere stata lanciata da Almodovar e da Trueba, è ormai di casa a Hollywood dove ha collezionato come partner sul set, attori come Matt Damon, Johnny Depp, Nicolas Cage e soprattutto Tom Cruise. La relazione con lui - ma Penelope ha sempre mantenuto il più rigoroso riserbo - le ha dato una notorietà da rotocalco che la infastidisce, un’immagine di diva della mondanità in cui dice di non riconoscersi. [...] Non sono certo cresciuta come una ragazza ricca. Mio padre e mia madre hanno lavorato tanto per me e i miei fratelli. I soldi erano sufficienti per andare a scuola. Avevo due paia di scarpe, una per l’estate, una per l’inverno. Questo l’ho vissuto personalmente, ma ho visto cose più terribili in India quando ho lavorato con Madre Teresa di Calcutta. [...]Vivo a Los Angeles perché ultimamente lavoro di più lì. Ma non considero quella americana come una carriera separata. L’unica differenza è che sul set ci sono più persone e più soldi. Per l’attore non cambia niente. [...] Non vado alle feste, metto i jeans tutti i giorni. Il mio progetto è lavorare duro e continuare a studiare. Posso interpretare film parlando in spagnolo, inglese, italiano o francese”» (Roberto Rombi, ”la Repubblica” 10/3/2004).