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 2002  febbraio 21 Giovedì calendario

D’ABBRACCIO Mariangela

D’ABBRACCIO Mariangela (Cucciniello) Napoli 27 maggio 1962. Attrice • «Esagerata. Una attrice esagerata, onnivera, bulimica. Una che non si ferma mai, anzi prende, accumula, somma, passando da un genere all’altro per incontinente voglia di far teatro e farlo in tutte le sue forme. [...] Donna bellissima, bruna e sensuale, appassionata del teatro come supremo mezzo espressivo di recitazione, è arrivata al palcoscenico nella maniera più facile e naturale possibile, senza anticamera. Andò a sentire le lezioni che Eduardo teneva all’università “La Sapienza”, lo avvicinò spiegandogli di non essere una studentessa del corso ma di desiderare di diventare attrice, lui le propose un piccolo ruolo in un suo spettacolo perchè cercava una faccia giovane e da allora è rimasta in palcoscenico conquistando uno spazio sempre più importante. “Sono napoletana e al teatro napoletano ogni tanto mi piace tornare perchè rappresenta le mie origini. [...] Eva contro Eva non si usa più. L’ha fatta fuori il teatro d’avanguardia dove l’attore spariva e contava solo l’autore, e la consapevolezza che uno spettacolo è un lavoro collettivo nel quale non c’è spazio per il trombonismo [...] Ho quattro sorelle e due fratelli, ma a casa chi contava e dava il tocco femminile era mia madre. Comunque, non è che vada d’accordo con tutte le donne che incontro. Ci sono anche quelle con cui so di non avere niente in comune [...] Quelle che vengono definite attrici e invece sono solo belle o bellissime ragazze. Mi infastidisce che chiunque appaia in televisione, ma anche al cinema o in teatro, venga chiamata attrice. Nessuno pensa di chiedere a una velina di danzare in un balletto classico, invece a recitare ci mettono chiunque. È disprezzo per il nostro mestiere. È confusione culturale. È segno di una società che sta perdendo ogni senso» (“La Stampa” 14/8/2003). «Donna di totale bellezza: occhi, bocca, capelli, pelle, e poi gambe, mani, braccia, seno. Eppure, da quindici anni e passa, fa quasi esclusivamente teatro, un genere dove la bellezza conta poco o niente, trascurando il cinema e la televisione dove, invece, l’aspetto estetico ha un peso assai maggiore tanto che chi non ce l’ha se lo fa costruire dalla chirurgia estetica. Come mai? Ride. “Ho preso questa strada e sono andata avanti. La vita è anche una serie di incontri, casi, circostanze”.Spiega. Il primo incontro, determinate, è stato con Eduardo De Filippo [...] Il secondo è con Giorgio Albertazzi con cui si lega professionalmente e sentimentalmente: “Per anni ho fatto compagnia con lui cercando di imparare tutto quel che potevo e il teatro, lentamente, mi è diventato indispensabile”.Il terzo è con Francesco Tavassi, l’uomo che ha sposato, regista della maggior parte degli spettacoli che porta in scena e che hanno fatto di lei una sorta di capo-comico: “Qualche volta lo costringo anche a fare dei piccoli ruoli, ma lui preferisce starsene dietro le quinte”.[…] “La tv mi piace e di fiction me ne propongono moltissima, ma se fai teatro non puoi impegnarti che per pochi giorni. Dico di sì a chi sa accontentarsi di avermi per poco”.Senza rimpianti per la mancata popolarità? “Senza alcun rimpianto. Potrei girare le fiction d’estate, quando i teatri sono chiusi, se mi interessasse davvero. Invece preferisco andar in giro per festival”» (Simonetta Robiony, “La Stampa” 8/4/2002).