Varie, 21 febbraio 2002
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Danilovic Sasha
• Sarajevo (Bosnia) 26 febbraio 1970. Ex giocatore di basket. A 15 anni passò dalle giovanili del Bosna Sarajevo al Partizan, scontando 2 anni di squalifica e inattività per il trasferimento non autorizzato. Con il Partizan vinse uno scudetto, una Coppa Korac, una Eurolega. Nell’estate del 1992 passò alla Virtus Bologna, con cui vinse 3 scudetti in 3 anni. Poi giocò 2 stagioni in Nba, a Miami e Dallas. Nel 1997/1998 tornò a Bologna, vinse scudetto ed Eurolega. Con la nazionale jugoslava vinse l’oro europeo nel 1991, 1995 e 1997 e l’argento olimpico nel 1996 • «[...] arriva a Bologna nel 1992 a soli 22 anni e già con un’Eurolega alle spalle. forse il giocatore più idolatrato dai tifosi. In maglia bianconera conquista 4 titoli e un’Eurolega. La sua leggenda è alimentata soprattutto dal famoso ”tiro da 4 punti”, che permette alla Virtus di strappare uno scudetto già nelle mani della Fortitudo. A 25 anni, va in Nba dopo aver vinto tutto in Europa, poi torna a Bologna e ricomincia a vincere» (’La Gazzetta dello Sport” 14/7/2005) • Ha scritto Stefano Bonaga: «[...] Ci sono tre giocatori nella storia del basket che, a livelli diversi, per me rappresentano l’essenza del basket. Da questi escludo Michael Jordan come va esclusa Venezia nel novero delle più belle città del mondo, semplicemente perché non è di questo mondo. Larry Bird, Sasha Danilovic e Tim Duncan. [...] Come Larry, Sasha non è un fenomeno fisico: Larry era più alto, Sasha è più veloce, ma Larry saltava poco, e Sasha salta molto. Molto, non moltissimo. Tim è molto alto e veloce, ma non velocissimo e salta molto, ma non moltissimo. [...] Larry, Tim e Sasha hanno sempre la stessa espressione in faccia: sopra di venti o sotto di venti, sopra o sotto di uno a un secondo dalla fine, la loro faccia esprime solo tranquilla concentrazione. Quando guardano quelle facce i loro compagni sono contenti di esserlo. Quelle facce dicono in ogni momento: ”vincere è sempre possibile”. Larry, Tim e Sasha si muovono senza palla meglio di chiunque. [...] Sasha è andato nell’Nba, unico europeo a giocare nello starting five di una grande squadra il primo anno. Né Petrovic né Sabonis né quelli che sono seguiti sono arrivati a tanto. Nei Miami faceva, da rookie, quasi quattrodici punti a partita. Una enormità [...]» (’Guerin Sportivo” 13/10/1999).