Franco Debenedetti, Panorama 18/10/2001, 18 ottobre 2001
Se restasse l’articolo 18, la semplice incentivazione degli arbitrati per le cause di lavoro non avrebbe effetti: «Se resta l’articolo 18, nessuno può obbligare il lavoratore a rinunciare al suo diritto di rifiutare l’arbitrato e di ricorrere al giudice
Se restasse l’articolo 18, la semplice incentivazione degli arbitrati per le cause di lavoro non avrebbe effetti: «Se resta l’articolo 18, nessuno può obbligare il lavoratore a rinunciare al suo diritto di rifiutare l’arbitrato e di ricorrere al giudice. E c’è da attendersi che non vi rinunceranno gli autisti ubriaconi o i cassieri scappati con la cassa, che pure in certi casi sono stati reintegrati dai giudici. Poiché per le imprese la severità effettiva del vincolo non è quella del comportamento medio dei giudici, ma quella dei giudici che sono più severi, anche con l’arbitrato l’articolo 18 continuerà a essere per le imprese un disincentivo ad assumere e per il Paese un costoso anacronismo» (Franco Debenedetti).