Antonio DíAmbrosio ìLa bellezza femminile a Pompei. Cosmesi e ornamentiî, Lí"Erma" di Bretschneider., 6 novembre 2001
Barbaricarius. La lavorazione dei gioielli era affidata ad artigiani altamente specializzati: l’’aurifex” sceglieva dipendenti e venditori; il ”brattiarius” batteva l’oro per ricavare le lamine; il ”barbaricarius” lo ricamava; il ”caelator” lo cesellava; l’”anularius” e l’”armillarius” fabbricavano anelli e bracciali (’armille”); lo ”scalptor” incideva le gemme; il ”gemmarius” le vendeva
Barbaricarius. La lavorazione dei gioielli era affidata ad artigiani altamente specializzati: l’’aurifex” sceglieva dipendenti e venditori; il ”brattiarius” batteva l’oro per ricavare le lamine; il ”barbaricarius” lo ricamava; il ”caelator” lo cesellava; l’”anularius” e l’”armillarius” fabbricavano anelli e bracciali (’armille”); lo ”scalptor” incideva le gemme; il ”gemmarius” le vendeva.