Joze Pirjevec, I segreti slavi del Sud, "Le guerre jugoslave" Einaudi, 21 marzo 2002
Dervisci. "Verso la fine del XII secolo vi si diffuse inoltre l’eresia dei bogomili, membri di una setta manichea d’origine bulgara, che riuscirono ad attrarre larghe masse popolari e molti esponenti della nobiltà [
Dervisci. "Verso la fine del XII secolo vi si diffuse inoltre l’eresia dei bogomili, membri di una setta manichea d’origine bulgara, che riuscirono ad attrarre larghe masse popolari e molti esponenti della nobiltà [...]. Da allora in poi questa terra, che per il suo numero di "infedeli" appariva al papa di Roma come un "deserto impenetrabile, coperto di spine e di ortiche", diventa meta di numerose crociate, tese a sradicarvi la mala pianta dell’eresia. A trionfare sui bogomili non fu tuttavia il pontefice romano, ma il suo rivale più percinoso, il sultano turco, che verso la fine del Quattrocento riuscì a conquistare la Bosnia-Erzegovina, annettendola al suo impero. La conquista ottomana segnò l’affermazione di un nuovo dominio, ma anche il trionfo di una nuova cultura e di una nuova fede, a cui molti bosniaci si convertirono. Ne risultò un sincretismo religioso d’impronta ottomana, non molto ortodosso, segnato da un miscuglio di dottrine islamiche, tradizioni popolari, influenze misticheggianti portate in Bosnia-Erzegovina dai dervisci dell’Anatolia".