I nuovi khan di Giampaolo R. Capisani Bem Pagine 320, euro 19,63, 22 marzo 2002
Torri. "Il rito funebre tradizionale dello zoroastrismo possiede una peculiarità: poiché i cadaveri sono considerati impuri (in preda a entità malefiche) e non devono contaminare l’acqua, la terra, ma soprattutto il fuoco, essi non possono essere abbandonati ai fiumi, né sepolti, né bruciati
Torri. "Il rito funebre tradizionale dello zoroastrismo possiede una peculiarità: poiché i cadaveri sono considerati impuri (in preda a entità malefiche) e non devono contaminare l’acqua, la terra, ma soprattutto il fuoco, essi non possono essere abbandonati ai fiumi, né sepolti, né bruciati. Il distacco dell’anima dal corpo avviene in tre giorni e tre notti, dopo i quali le salme venivano esposti agli avvoltoi che ne scarnificavano i corpi nei dakma, costruzioni circolari aperte in alto, note come "torri del silenzio". Le ossa, che restavano incontaminate, venivano raccolte in particolari "osteoteche", mentre l’acqua piovana che dilavava veniva filtrata e incanalata verso il mare, tramite un foro posto al centro della costruzione".