"Olivia" di Dorothy Strachey Baldini&Castoldi; pagine 121, euro 10,33, 22 marzo 2002
Quando ha ottantatré anni, Dorothy Strachey, intellettuale del giro di Bloomsbury e amica della Woolf, decide di "liberarsi" di un peso della memoria scrivendo dell’anno che arrivò in Francia per studiare in un collegio fuori Parigi e dell’infatuazione per la sua insegnante, M
Quando ha ottantatré anni, Dorothy Strachey, intellettuale del giro di Bloomsbury e amica della Woolf, decide di "liberarsi" di un peso della memoria scrivendo dell’anno che arrivò in Francia per studiare in un collegio fuori Parigi e dell’infatuazione per la sua insegnante, M.lle Julie. La rivalità delle altre studentesse e la gelosia della "compagna" di Julie, M.lle Clara, condirettrice del collegio, esasperano la situazione fino ad arrivare alla morte sospetta di quest’ultima per una dose fatale di tranquillante. Un evento che viene archiviato come incidente e provoca la partenza di Julie. Nata nel 1866 a Londra da una famiglia che appartiene alla grande tradizione culturale vittoriana, sorella di Lytton, storico e autore di una celebre galleria di ritratti letterari, Dorothy Strachey, dopo avervi studiato, vive a lungo in Francia, dove sposa il pittore Simon Bussy e si dedica alla traduzione di Gide. Nel ’49 scrive "Olivia", che in un primo tempo non appare firmato. Muore nel ’60.