Umberto Eco, la Repubblica 22/03/2002, 22 marzo 2002
L’organizzazione terroristica segue una utopia insurrezionale. «Essa mira anzitutto a impedire che si stabiliscano tra opposizione e governo accordi di qualsiasi tipo [
L’organizzazione terroristica segue una utopia insurrezionale. «Essa mira anzitutto a impedire che si stabiliscano tra opposizione e governo accordi di qualsiasi tipo [...] In secondo luogo mira a spingere il governo in carica a una repressione isterica, sentita dai cittadini come antidemocratica, insostenibilmente dittatoriale, e quindi a fare scattare l’insurrezione di una vasta area preesistente di ”proletari o sottoproletari disperati”, che non attendevano che un’ultima provocazione per iniziare un’azione rivoluzionaria. [...] Perché il progetto abbia un esito occorre che quest’area ”disperata” e potenzialmente violenta esista, voglio dire come realtà sociale. Il fallimento non solo delle Brigate Rosse in Italia ma di molti movimenti in America Latina è stato di costruire tutti i loro progetti sulla presupposizione che l’area disperata e violenta ci fosse, e fosse calcolabile non in decine o centinaia di persone, ma in milioni» (Umberto Eco).