Carlo Bonini, la Repubblica 22/03/2002, 22 marzo 2002
La presenza ossessiva del tema del lavoro «nella prolissa produzione documentale delle sigle che oggi compongono la holding che si è stretta intorno alle Br-Pcc (i Nuclei proletari rivoluzionari di Milano, i Nuclei di Iniziativa proletaria di Roma, i Nuclei Territoriali Antimperialisti del Nord-Est) non è accidentale
La presenza ossessiva del tema del lavoro «nella prolissa produzione documentale delle sigle che oggi compongono la holding che si è stretta intorno alle Br-Pcc (i Nuclei proletari rivoluzionari di Milano, i Nuclei di Iniziativa proletaria di Roma, i Nuclei Territoriali Antimperialisti del Nord-Est) non è accidentale. Gli analisti dell’Antiterrorismo vi leggono non solo un’indicazione dell’estrazione politica degli autori, ma anche una inequivoca traccia del loro bacino di reclutamento. Se è vero infatti che sono almeno cinquecento gli indirizzi di posta elettronica raggiunti dalla rivendicazione, è altrettanto vero che pressoché ”unica” è la qualità politica dei destinatari. Rappresentanze sindacali di base, il comparto metalmeccanico della Cgil, sedi territoriali di Rifondazione Comunista. Gli assassini di Biagi parlano di quel che conoscono. Parlano a chi conoscono» (Carlo Bonini).