Anna Maria Salviati, Teresa , Messaggero, N. 317 21/11/2000, 21 novembre 2000
Figlio unico di genitori poverissimi («il classico duo di coniugi che, all’alba e a bordo di una Vespetta di seconda mano, andavano a fare pulizie nei condomini e negli uffici»)
Figlio unico di genitori poverissimi («il classico duo di coniugi che, all’alba e a bordo di una Vespetta di seconda mano, andavano a fare pulizie nei condomini e negli uffici»). Però era viziatissimo. Il piccolo Dario, nato a La Spezia il 3 maggio 1957, era cagionevole di salute e veniva trattato con i guanti bianchi da papà Umberto e da mamma Edda. «La domenica mi rimpinzavano di pastarelle, mi cambiavano sempre le forchette tra il primo ed il secondo. Risultato? Sono uno che si schifa se osano assaggiarmi nel piatto. Ma in fondo mi volevano bene, mi incoraggiavano. Mi hanno infatti tirato su a suon di ”te sei scemo”». (Inquadratura su Dario Vergassola)