Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 1999  aprile 13 Martedì calendario

Volontario nel secondo conflitto mondiale con il Battaglione San Marco. Un anno nel campo di concentramento di Taranto («un’esperienza allucinante, tanti mesi chiusi nelle tende, sono riuscito a scappare con altri amici e nessuno ci ha cercato»)

Volontario nel secondo conflitto mondiale con il Battaglione San Marco. Un anno nel campo di concentramento di Taranto («un’esperienza allucinante, tanti mesi chiusi nelle tende, sono riuscito a scappare con altri amici e nessuno ci ha cercato»). Alla domanda ”cosa farò dopo la guerra?” non sa rispondere. Prova nella sartoria materna, tenta nel ramo delle assicurazioni, alla fine si iscrive all’Accademia d’arte drammatica Silvio D’Amico. D’altronde Garrone aveva già avuto a che fare con palcoscenico e dintorni. Parecchi artisti, tra cui Emma Grammatica, erano stati infatti clienti del ristorante di nonna Rosa. Riccardo comunque molla pure l’accademia perché «lì non succedeva niente». Aveva però capito che quella era la strada. Nel 1950 debutto a teatro con la compagnia Gassman-Torrieri-Zareschi. (Inquadratura su Riccardo Garrone)