Gaia Giuliani, "Il VenerdÏ" 28/6/2002, 28 giugno 2002
L’Axolotl, ovvero Ambystoma mexicanum, anfibio originario del lago Xochimilco, a sud di Città del Messico, dove sarebbe nato più di 200 milioni di anni prima dei dinosauri
L’Axolotl, ovvero Ambystoma mexicanum, anfibio originario del lago Xochimilco, a sud di Città del Messico, dove sarebbe nato più di 200 milioni di anni prima dei dinosauri. Gli Aztechi lo identificavano con Xolotl, il dio dei giochi, della morte e della resurrezione, e lo veneravano come una divinità pur non esitando a nutrirsene, ricavando dalle sue fibre uno sciroppo ricostituente. Oggi i messicani lo vendono sulle bancarelle, arrostito e spolverato di peperoncino. In nahatl, la lingua azteca, Axolotl vuol dire "cane d’acqua" o "spirito d’acqua", ma in Italia Stefano Gozzo, ricercatore del Cnr, l’ha ribattezzato "anfibio Peter Pan" «perché è un anfibio neotenico, vale a dire che, a differenza di quasi tutti gli altri, e come poche salamandre, può diventare adulto senza metamorfosi, cioè senza trasformarsi da animale acquatico in terrestre, da animale con le branchie ad animale coi polmoni». In pratica, l’Axolotl può decidere se restar fermo alla propria infanzia di girino e respirare nell’acqua come un pesce, grazie alle branchie molto sviluppate, o diventare adulto trasformandosi in salamandra terrestre (scelta che compie solo in casi di forza maggiore, ad esempio per mancanza d’acqua o di ossigeno). Nel 1532, il naturalista spagnolo Oviedo y Valdes Gonzalo de Hernàndez lo descriveva come «uno strano pesce con le manine»: da adulto raggiunge i 25 centimetri di lunghezza, il suo colore può variare dal verde scuro al marrone al nero, fino alle forme albine bianche o gialle. L’Axolotl ha una grande capacità rigenerativa, è cioè in grado di riprodurre organi, arti o lembi di tessuto asportati accidentalmente, e per questo è molto studiato dalla scienza biomedica: alcuni decenni fa, su questa salamandra furono tentati i primi esperimenti di clonazione.