Michele Serra, "la Repubblica", 5/7/2002 pagina 16., 5 luglio 2002
«Tra Zaccagnini e Berlusconi c’è molto di più della differenza tra sinistra e destra. C’è tutto intero e perfettamente riassunto, il baratro che separa due antropologie, due epoche, due tipi di italiano
«Tra Zaccagnini e Berlusconi c’è molto di più della differenza tra sinistra e destra. C’è tutto intero e perfettamente riassunto, il baratro che separa due antropologie, due epoche, due tipi di italiano. Zaccagnini in bicicletta, contegnoso, poco loquace, dubbioso, Berlusconi in elicottero, ostentatore, chiacchierone, carico di certezze. Zaccagnini è la piazza pietrosa di certe cittadine di provincia, Berlusconi è l´atrio scintillante di un nuovo complesso residenziale, Zaccagnini è la parrocchia, Berlusconi la convention, Zaccagnini è il cattolicesimo sociale, Berlusconi il cattolicesimo di società, Zaccagnini è la dignità della sconfitta nobile, Berlusconi il gaudio della vittoria a ogni costo, Zaccagnini non sorrideva mai in pubblico, Berlusconi sempre in favore di telecamera. Soprattutto, Zaccagnini non c´è più, e con lui la sua Italia popolare e da caffè, Berlusconi c´è su trionfale mandato dell´Italia piccolo borghese e televisiva. Pisanu conosce sicuramente la differenza tra la sua partenza e il suo approdo: è, più o meno, la differenza tra chi ha perso e chi ha vinto» (Michele Serra).