Dante Matelli, "L’Espresso", 27/6/2002 pagina 44., 27 giugno 2002
Progetto del muro che dovrebbe dividere palestinesi e israeliani nelle zone «a più alto rischio di infiltrazioni di kamikaze»: una fossa larga 40 metri profonda 2 con due piramidi di filo spinato alte 1,8 metri; reticolato provvisto di sensori elettronici anti-intrusione, sostituito nelle zone più calde da un muro di cemento alto 3 metri; telecamere sempre in funzione per sorvegliare l’avvicinamento di estranei; strada sterrata vicino alla rete per le pattuglie militari, asfaltata per la polizia di frontiera, di sabbia addosso al reticolato «per conservare le impronte di chi prova a passare»
Progetto del muro che dovrebbe dividere palestinesi e israeliani nelle zone «a più alto rischio di infiltrazioni di kamikaze»: una fossa larga 40 metri profonda 2 con due piramidi di filo spinato alte 1,8 metri; reticolato provvisto di sensori elettronici anti-intrusione, sostituito nelle zone più calde da un muro di cemento alto 3 metri; telecamere sempre in funzione per sorvegliare l’avvicinamento di estranei; strada sterrata vicino alla rete per le pattuglie militari, asfaltata per la polizia di frontiera, di sabbia addosso al reticolato «per conservare le impronte di chi prova a passare». Previsti in cielo aerei senza pilota del tipo "searcher", in terra radar segnala-presenza di esseri umani. Costo: 1,5 milioni di dollari a chilometro (poco più di 1,5 milioni di euro). Lunghezza totale della struttura, 150 chilometri. Il muro, nell’intenzione dei costruttori, dovrebbe «proteggere Israele da sud a nord, dai monti Gilboa fino alla periferia ovest di Gerusalemme».