8 luglio 2002
Moretti Monica, di anni 38, bella brunetta, piccola, vivace, medico all’ospedale civile Santissima Annunziata di Sassari, specialista in urodinamica, single, fisico atletico, appassionata di vela e palestre
Moretti Monica, di anni 38, bella brunetta, piccola, vivace, medico all’ospedale civile Santissima Annunziata di Sassari, specialista in urodinamica, single, fisico atletico, appassionata di vela e palestre. Da qualche mese era perseguitata, al telefono e per lettera, dalle proposte oscene di un uomo a lei sconosciuto. Era Gaspa Raimondo, di anni 31, belloccio, figlio di un bidello e di una casalinga, separato dalla moglie, un pargolo disabile di 9 anni, appassionato di calcio, lavori saltuari, all’orizzonte un contratto a termine come netturbino. Ricoverato per qualche tempo all’ospedale per farsi togliere dei calcoli ai reni, s’era invaghito chissa perché della Moretti, che non era nemmeno il suo medico. Aveva preso a telefonarle quando ancora era in cura: per non farsi accorgere usava l’apparecchio del vicino reparto di cardiologia. L’altra domenica lei, indosso una lunga maglietta a coprirle il bikini, uscì dalla sua casa per andare, come d’abitudine, nella villa con piscina dei genitori. Sul pianerottolo l’aspettava il Gaspa: appena la vide le spaccò i denti con un pugno deciso e cercò di strangolarla con un foulard, ottenendo solo di farle perdere i sensi. La prese in braccio, l’adagiò sul letto, le piantò cinquanta coltellate nella pancia e le lasciò la lama infilzata nella gola. Diede fuoco al materasso con un mozzicone di sigaretta, rubò la vecchia segreteria telefonica di lei e uscì tutto tranquillo. Intorno alle 14 di domenica 23 giugno, in una mansarda nel centro di Sassari.