8 luglio 2002
Tortora Rosalba, di anni 28. Disoccupata, obesa, occhialuta, piena di complessi, convinta di non poter trovar un fidanzato, un anno fa conobbe un Checcaglini Roberto di anni 34, disoccupato pure lui, che invece se la prese ma dopo sette mesi non ne volle più sapere
Tortora Rosalba, di anni 28. Disoccupata, obesa, occhialuta, piena di complessi, convinta di non poter trovar un fidanzato, un anno fa conobbe un Checcaglini Roberto di anni 34, disoccupato pure lui, che invece se la prese ma dopo sette mesi non ne volle più sapere. Da allora lei cominciò a disperarsi e a perseguitarlo, lo pedinava ovunque, piangeva e urlava davanti ai suoi amici, una volta durante una lite gli spaccò il televisore, un’altra l’autoradio e pure il fanalino della Panda scassata. Venerdì sera il Checcaglini, non potendone più, la invitò a chiarir la faccenda nel suo vecchio casolare perso tra i campi. Lei lo raggiunse in motorino docile e piena di illusioni, lui subito la stese a terra con due cazzotti in faccia, quindi afferrò il crick della macchina e le fracassò il cranio. Subito dopo chiamò i carabinieri e appena li vide, tutto felice d’essersi liberato di ”quella pazza” che gli rendeva ”impossibile la vita”, offrì loro un grappolo di ciliegie: ”Assaggiàtele, sono dolcissime”. Nottata di venerdì 21 giugno, a Manciano, paesino della valle dell’Albegna immerso nel verde e circondato da mura duecentesce, provincia di Grosseto.