Mariarosa Macuso "Corriere della Sera" 9/7/2002 pagina 31., 9 luglio 2002
Come scrive Michele Serra: «Vado a caffè, sigarette e biscotti. Meno fumo e più mangiucchio. Ho ritmi da nevrotico
Come scrive Michele Serra: «Vado a caffè, sigarette e biscotti. Meno fumo e più mangiucchio. Ho ritmi da nevrotico. O sto tutto il giorno alla scrivania, oppure non scrivo una riga se non per i giornali. Il luogo che preferisco è il mio studio. Sedia e tavolo Ikea, in plexiglas, ingombro di scartoffie, bollette, giornali, foto di famiglia, vignette originali di Altan e Vincino. Uso il computer come una macchina da scrivere. L’organizzazione dei file rispecchia il mio disordine. Le correzioni le faccio solo sullo schermo. Quando passo alla carta è perché il libro è finito. L’ultima storia di "Cerimonie" (suo ultimo libro, ndr) l’ho riscritta venti volte. Non ho rituali né portafortuna. E non ho neanche un lettore di fiducia. Uso sempre il dizionario Devoto Oli. Più scrivo, più scopro di usare male le parole. Dopo 4 o 5 ore al tavolino avverto una certa spossatezza e la vista che si abbassa. Ogni tanto mi capita di stare bloccato due giorni su tre righe. Quando succede, interrompo e passo ad altro. Non ascolto mai la musica. E preferisco la solitudine: con qualcuno in casa, faccio più fatica. La cosa più difficile è rileggersi e dire: "basta, va bene così, ora mi fermo"».