Vincenzo Sinapi, "Il Mattino", 8/7/2002 pagina 8; "Il Giorno", 8/7/2002 pagina 14., 8 luglio 2002
L’Esercito italiano si vede costretto ad acquistare «con urgenza», vista la «indifferibile esigenza logistica», alcuni indumenti femminili: un avviso di gara per nove lotti che si aggiudicherà, il 18 luglio prossimo, la ditta con l’offerta più vantaggiosa
L’Esercito italiano si vede costretto ad acquistare «con urgenza», vista la «indifferibile esigenza logistica», alcuni indumenti femminili: un avviso di gara per nove lotti che si aggiudicherà, il 18 luglio prossimo, la ditta con l’offerta più vantaggiosa. Valore dell’intera fornitura: 182.400 euro. Necessari 1.000 reggiseni, 1.500 slip, 15.000 collant, 8.000 calze a gambaletto, 300 paia di scarpe a mezzo tacco, 500 borse in pelle, 500 cappellini, 1.000 fregi (500 ricamati, 500 in plastica). Raccolte in un dossier le caratteristiche richieste dal ministero della Difesa. I reggiseni («la cui parte anteriore deve essere costituita da due coppe sagomate e unite tra loro») completamente bianchi, in tessuto a maglia «tipo jersey, resistente e funzionale», tutti uguali, taglia massima la quarta; chiusura con due gancetti, «regolabile in modo da non creare protuberanze dannose per la schiena». Il capo dovrà superare la prova lavatrice: 4 lavaggi consecutivi a caldo, «variazioni dimensionali massime del 5 per cento». Spesa disponibile, non più di 16,93 euro a reggiseno. Per le mutande invece, in 4 taglie di «misto cotone a coste, 11 centimetri d’altezza», l’Aeronautica non pagherà più di 11,11 euro. Dieci le pagine dedicate alle scarpe: marroni testa di moro per l’Esercito, nero opaco per l’Aeronautica e la Marina (ammesso anche il bianco); in vitello conciato, dal 35 al 42, ciascuna composta da «12 parti» (segue descrizione). Spesa prevista per le calzature , 50,85 euro al paio; per le borsette a tracolla, 92,60 euro.