Alessandro Plateroti, "Il Sole-24 Ore" 18/7/2002, 18 luglio 2002
Pur di non darla vinta all’amministrazione Bush, che per rilanciare le acciaierie americane ha imposto dazi del 30 per cento sull’acciaio straniero, la Honda ha cominciato a trasportare direttamente dal Giappone i laminati necessari alla produzione di automobili negli Usa (preferendo in sostanza pagare i dazi pur di non acquistare l’acciaio statunitense, beneficando così l’economia americana)
Pur di non darla vinta all’amministrazione Bush, che per rilanciare le acciaierie americane ha imposto dazi del 30 per cento sull’acciaio straniero, la Honda ha cominciato a trasportare direttamente dal Giappone i laminati necessari alla produzione di automobili negli Usa (preferendo in sostanza pagare i dazi pur di non acquistare l’acciaio statunitense, beneficando così l’economia americana). Il ponte aereo tra Tokyo e l’Alabama (dove la Honda produce minivar e fuoristrada) è cominciato il mese scorso con piccole quantità, ma il successo dell’operazione ha convinto i dirigenti del gruppo a importare negli Usa oltre duemila tonnellate di laminati speciali e di alta qualità, in modo da ridurre al minimo gli acquisti di acciaio americano. Per trasportare duemila tonnellate di acciaio servono venti Boeing 747, che al costo di 300 mila dollari per volo vuol dire una spesa aggiuntiva di sei milioni di dollari. «Alla Honda l’operazione costa cara, ma la soddisfazione è evidentemente superiore alle spese».