Pietro M. Trivelli, "Il Messaggero", 23/7/2002 pagina 21., 23 luglio 2002
Secondo una testimonianza raccolta dal neurologo americano Oliver Sacks, il musicista russo Dmitrij Sciostakovic doveva buona parte del suo talento artistico a una piccola scheggia che gli si era conficcata nel cervello
Secondo una testimonianza raccolta dal neurologo americano Oliver Sacks, il musicista russo Dmitrij Sciostakovic doveva buona parte del suo talento artistico a una piccola scheggia che gli si era conficcata nel cervello. Ogni volta che piegava la testa da un lato sentiva un insieme di suoni che subito trascriveva in note: per questo si rifiutò sempre di farsela togliere.