Antonella Giuli, 24 luglio 2002
Come può un ragazzino, dalla propria camera da letto, violare piani militari segretissimi, che comprendono anche il collocamento di silos con i più potenti missili nucleari americani? Se lo sta chiedendo un team dell’Fbi, che proprio in queste ore si sta recando in Austria per contattare Markus, 17 anni, originario della Germania, che ieri, tramite Internet, è riuscito a inserirsi nei siti della difesa statunitense e a vedere immagini segretissime di basi militari americane
Come può un ragazzino, dalla propria camera da letto, violare piani militari segretissimi, che comprendono anche il collocamento di silos con i più potenti missili nucleari americani? Se lo sta chiedendo un team dell’Fbi, che proprio in queste ore si sta recando in Austria per contattare Markus, 17 anni, originario della Germania, che ieri, tramite Internet, è riuscito a inserirsi nei siti della difesa statunitense e a vedere immagini segretissime di basi militari americane. E’ la seconda volta in una settimana che il Pentagono deve fronteggiare simili ”violazioni”. Giovedì scorso, infatti, l’allarme proveniva da Londra, dove John Locker, un semplice appassionato di tecnologia satellitare, è riuscito ad accedere alle immagini trasmesse in diretta da un aereo spia Usa che sorvolava Medovci, in Bosnia. "All’inizio avevo pensato a un errore tecnico" - dice Locker - "Credevo che gli Usa stessero inviando le immagini dai loro aerei spia attraverso il satellite sbagliato, trasmettendo in questo modo informazioni segrete in tutta Europa". Ma sembra che di errore non si possa parlare, visto che il canale satellitare utilizzato dagli Stati Uniti non era affatto criptato bensì in chiaro, cioè visibile a chiunque. Sembra che già in passato Locker abbia più volte cercato di mettere al corrente le autorità britanniche e statunitensi, ma che i suoi avvertimenti siano stati per lo più ignorati. Le autorità del Pentagono, per il momento, hanno giustificato le intrusioni satellitari di giovedì spiegando che "quelle immagini erano state deliberatamente lasciate in chiaro, perché solo così potevano essere consultate dagli alleati della Nato presenti in Bosnia". Ma se per accedere a informazioni militari segrete basta semplicemente saper muoversi in Internet, o avere un kit satellitare con antenna parabolica e decoder, il timore del Pentagono è che, come Markus e Locker, anche i seguaci di Osama Bin Laden da tempo possano essere riusciti a strappare le stesse informazioni. Secondo gli analisti della Difesa, comunque, le immagini trasmesse non mettevano in pericolo né l’aereo né l’equipaggio; inoltre, "la scelta di utilizzare canali in chiaro è stata dettata da motivi pratici, dato che esistono pochi canali segreti destinati a uso militare". Richard Perle, funzionario del Pentagono, ha comunque fatto sapere che piani per criptare le immagini sono in fase di studio: "Dopo l’11 settembre , ci siamo resi conto di quanto sia importante l’attività d’intelligence in tempo reale. Ora stiamo facendo un uso migliore di questo tipo di informazioni e, in effetti, avrà più senso criptarle in futuro".