Antonella Giuli, 24 luglio 2002
Si può essere presidente di uno Stato soltanto per un giorno, o addirittura per un pugno d’ore? Sembra proprio di sì
Si può essere presidente di uno Stato soltanto per un giorno, o addirittura per un pugno d’ore? Sembra proprio di sì. Ieri infatti, dalla residenza di Camp David, il presidente degli Stati Uniti George Bush ha trasferito i poteri presidenziali al suo vice Dick Cheney per circa due ore e venti (procedura possibile tramite l’articolo 3 del 25esimo emendamento della Costituzione americana). Il motivo del trasferimento, una semplice colonscopia, che ha tenuto il presidente anestetizzato dalle 7.09 ora locale (le 13.09 in Italia) fino alle 7.29. Alle 9.24, con una lettera inviata ai leader del Congresso, Bush ha poi ripreso tutti i poteri. "E’ solo un esame di routine" - aveva spiegato nei giorni scorsi ai giornalisti sul prato della Casa Bianca - "Viene raccomandato a tutti coloro che superano i cinquant’anni di età. Io ne ho cinquantacinque, ma non vi preoccupate: non ci sono sintomi di malattia né segnali allarmanti". Il sito del New York Times ha illustrato con cura tutto l’esame di Bush, specificando che "per pulire il colon ha dovuto prendere un potente lassativo, aromatizzato con ”ginger ale”, che ha agito in circa 30 minuti. Poi gli è stato inserito un piccolo visore a fibre ottiche nel retto, che ha permesso ai medici di visualizzare il colon su un monitor. Alla fine sembra che non sia stata riscontrata nessuna anomalia". Tutto tranquillo quindi, anche se, come ricorda il Washington Post, l’ultima volta che il presidente si sottopose all’esame clinico, circa due anni fa, i medici gli asportarono dei ”polipi benigni”, consigliando quindi di ripetere il test a intervalli regolari. Da quando Bush è alla Casa Bianca, è la prima volta che i suoi poteri vengono ceduti al vice, anche se solo per poche ore. La stessa cosa fece Bill Clinton, sempre per un controllo medico. Ancora prima, nel 1981, Ronald Reagan fu rimpiazzato da Dan Quayle per via del fallito attentato che lo portò in sala operatoria (lì naturalmente non fu il presidente a decidere, la procedura scattò d’ufficio).