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 2002  luglio 28 Domenica calendario

«Sono vegetariano e mi vien da piangere se penso al mestiere che faccio. Non riuscirei nemmeno a tirare il collo a una gallina

«Sono vegetariano e mi vien da piangere se penso al mestiere che faccio. Non riuscirei nemmeno a tirare il collo a una gallina. La sera, appena rincaso, corro sotto la doccia per togliermi di dosso l’odore nauseabondo della carne che ho tagliato, tritato, snervato, disossato... No, non sono sempre stato così. Tre anni fa ero ancora un beccaio felice, poi ho ceduto all’invito di passare una domenica in campagna, ospite della premiata ditta che serviva già mio padre. Può anche non credermi, io sono sempre vissuto in città, non avevo mai visto un pollo con tutte le sue piume, un coniglio con le orecchie dritte... Per me gli animali che vendevo erano cartoni animati. Sono tornato distrutto da quella gita e ho giurato a me stesso: mai più pasti cannibali. E ho finito invece per rovinarmi l’esistenza: da allora la mia vita ha perso gusto, mordente, sfioro continuamente la depressione...» (Bepi, macellaio veneziano vegetariano intervistato da Lodovico Besozzi, che a fine testo aggiunge un «Avviso ai naviganti: se capitate nel suo negozio, dietro Santo Stefano, non lasciatevi incantare da Bepi: da quando racconta questa lacrimosa storiella ai clienti, s’è comprato due case al Lido e un attico a Cortina...)».