Alfonso Signorini, "Panorama", 8/8/2002 a pagina 66., 8 agosto 2002
Emilio Fede a proposito della sua giovinezza: «Le mie estati erano povere di cazzeggio, ma ricche di grandi esperienze
Emilio Fede a proposito della sua giovinezza: «Le mie estati erano povere di cazzeggio, ma ricche di grandi esperienze. Fin da piccolo ho sempre associato l’estate alla trasgressione sessuale. Me ne stavo lì, a sei, sette anni, a guardare la massaia che tirava su la damigiana dell’acqua lasciando intravedere il seno. Mi eccitavo. Ricordo ancora le calde mattine di giugno passate coi miei compagni delle elementari sulla spiaggia di Barcellona, in Sicilia. Avevamo otto, nove anni, marinavamo la scuola per andare a nasconderci diero le barche e spiare le donnine che si cambiavano in cabina. Vedevamo solo i piedi, era tutto un gioco di ombre cinesi. Ma tanto bastava per farci andare il sangue al cervello. Ho scoperto il sesso così, come un’esperienza cameratesca».