Vittorio Zucconi, ìla Repubblica.itî 29/7/2002., 29 luglio 2002
«Fino alla primavera, quando la Borsa ancora galleggiava, l’ipotesi della grande guerra all’Iraq era slittata nel futuro
«Fino alla primavera, quando la Borsa ancora galleggiava, l’ipotesi della grande guerra all’Iraq era slittata nel futuro. Si era parlato del 2003... Oggi, occorre dare la sensazione che il pericolo Saddam cresca ora per ora. Per questo, si convocano bruscamente a Washington i membri sparsi e in cagnesco tra loro della cosiddetta ”resistenza a Saddam”, curdi e fondamentalisti islamici, sciiti e colonnelli in esilio, per creare l’impressione che le truppe americane incontreranno folle festanti e fiori sulla via di Baghdad, come alla liberazione di Napoli o Roma, e avranno un governo locale vero, pronto ad assumersi la responsabilità di governare 31 milioni di iracheni» (Vittorio Zucconi).