Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2002  agosto 06 Martedì calendario

Carlo Fruttero, sul sorriso di Franco Lucentini: «Si tratta di un sorriso dove confluiscono tutti i temi della sua opera di scrittore: contiene, in superficie, confusione, impaccio, una sorta di sbigottito deglutimento di recluta, che coprono appena una tremula richiesta di perdono, un’ammissione d’inettitudine a vivere, di completa vulnerabilità e un fondo di sconfinata, disastrosa tenerezza verso le minime cose del creato, di comprensione per ogni concepibile debolezza, follia, bassezza e contraddizione umana

Carlo Fruttero, sul sorriso di Franco Lucentini: «Si tratta di un sorriso dove confluiscono tutti i temi della sua opera di scrittore: contiene, in superficie, confusione, impaccio, una sorta di sbigottito deglutimento di recluta, che coprono appena una tremula richiesta di perdono, un’ammissione d’inettitudine a vivere, di completa vulnerabilità e un fondo di sconfinata, disastrosa tenerezza verso le minime cose del creato, di comprensione per ogni concepibile debolezza, follia, bassezza e contraddizione umana. E un sorriso mite, soave, sincero, disarmante e il suo effetto su chi lo vede la prima volta è infallibile: ecco finalmente, si pensa, un Uomo Buono».