Carlo Vulpio, "Corriere della Sera", 6/8/2002 pagina 27., 6 agosto 2002
Secondo Macario, per essere efficaci i dialoghi a teatro non dovevano essere scritti «in festivo», cioè in un linguaggio con pretese letterarie: «Devono essere rapidi e pensati in dialetto
Secondo Macario, per essere efficaci i dialoghi a teatro non dovevano essere scritti «in festivo», cioè in un linguaggio con pretese letterarie: «Devono essere rapidi e pensati in dialetto. Poi nella traduzione in italiano va mantenuta la costruzione dialettale».